(IT: El cucarrón 4, l’atto psicomagico)
Durante mucho tiempo, pensé que si empujaba mi dolor muy al fondo de mí, si lo encerraba y miraba a otro lado, a las cosas buenas de la vida, a mis objetivos y al futuro, iba a dejar de doler y a desaparecer. No podía estar más equivocada.
Más lo callaba y más gritaba dentro mío, como un preso en una celda de aislamiento. Entonces empezó a aparecer por todos lados: en mi piel primero, luego en mi cerebro y en mi cuerpo y por ultimo acabó manchando también a las cosas que amo. Pero, fue a partir de allí que el muro de contención comenzó a deshacerse y me animé a hablar y a sanar a través de la relación con el/la otrx. Y no solo en los grupos terapéuticos (que benditos sean porque es un alivio salir del «nadie me puede entender» y conectar con otrxs que han vivido tu misma experiencia) si no también con las personas que no había vivido lo mismo ya que todxs tenemos nuestra responsabilidad en estos asuntos.
Y este muro empezó a caer propio gracias a un acto psicomágico que me dio Cristobal J. para que yo pudiera sanar mi creatividad. No lo agradeceré nunca a suficiencia por esto. Es a partir de ahí que nació este proyecto, entre otras cosas. En este camino, he encontrado a las personas que me han acompañado y ayudado a realizar mis ideas y, otras veces, ellas mismas me han dado la luz para ver aquello que yo no podía ver.
Quiero agradecerlas todas: Sebastián Gómez Ruíz, Maisa Perk, Mario Lases, Francisco Candel, Tiziana Cosso, Matias Morales, Marina Pardo, Mauricio Fallini, Simone de Santis.
Con este audiovisual, que considero como el ultimo de esta temporada de vídeos, cierro una etapa también: vuelvo al punto de partida pero con un nuevo YO, más ligero, más consciente, más autentico. ¡Y qué el viaje siga!
ITALIANO
Per molto tempo, ho pensato che se avessi rinchiuso e nascosto il dolore dentro di me, se avessi distolto lo sguardo, guardando alle cose buone della vita, ai miei obiettivi e al futuro, avrebbe smesso di farmi male e sarebbe scomparso. Non potevo essere più in errore.
Più cercavo di farlo stare zitto e più urlava dentro di me, come un prigioniero in una cella di isolamento. Poi ha iniziato ad apparire ovunque: prima sulla mia pelle, poi nel mio cervello e nel mio corpo e infine ha anche macchiato le cose che amo. Ma é stato da lì che il muro di contenzione a iniziato a sgretolarsi e mi sono fatta coraggio a parlare e sanare attraverso la relazione con l’altrx. E non solo nei gruppi terapeutici (che benedetti siano perché è un sollievo uscire dal «nessuno può capirmi» e connettere con altri che hanno vissuto la tua esperienza) ma anche con le persone che non hanno vissuto lo stesso giacché tutti abbiamo la nostra responsabilità in questi temi.
E questo muro é iniziato a cadere proprio grazie a un atto psicomagico che Cristobal J. mi ha dato per poter lavorare sulla mia capacità creativa. Non lo ringrazierò mai abbastanza per questo. È da lì che è nato questo progetto, tra le altre cose. In questo percorso, ho trovato le persone che mi hanno accompagnato e aiutato a realizzare le mie idee e, altre volte, mi hanno dato la luce per vedere ciò che io non potevo vedere.
Voglio ringraziarle tutte: Sebastián Gómez Ruíz, Maisa Perk, Mario Lases, Francisco Candel, Tiziana Cosso, Matias Morales, Marina Pardo, Mauricio Fallini, Simone de Santis, Alex Serra.
Con questo corto, che considero l’ultimo di questa stagione di video, sento che chiudo anche una tappa: torno al punto di partenza ma con un nuovo IO, più leggero, più consapevole, più autentico. E che il viaggio continui!
EL CUCARRÓN 